Invernaggio barca. Cosa fare se la lasciate all'ormeggio in porto

2023-03-23 15:22:05 By : Mr. Kevin Yang

Finisce la stagione, è il momento dell’invernaggio se non utilizzate la vostra barca nei mesi più freddi. Sono molte sono le operazioni da svolgere per mettere a riposo la nostra barca e proteggere al meglio gli interni, le batterie, i servizi, il motore e lo scafo da freddo, corrosione e umidità. Abbiamo raccolto i consigli di diversi armatori e cantieri, che ci suggeriscono cosa fare per “invernare” la nostra barca e non avere brutte sorprese, sia che la barca resti in acqua, sia che la barca venga alata. Ve li raccontiamo in due puntate. Vi abbiamo già parlato di invernaggio barca in secca, oggi ci occupiamo dell’invernaggio barca all’ormeggio in porto.

Forse non tutti quelli che lasciano la barca in acqua sanno che spesso sono le barche incustodite, durante i mesi invernali, ad affondare più di quelle in navigazione, a causa di piccole disattenzioni da parte dell’armatore. La corrosione delle prese a mare, il ghiaccio, e le falle dovute a un cattivo ormeggio o da portelli non stagni, gli incendi da corto circuito, sono alcune delle cause di danni più seri per una barca non adeguatamente preparata.


Se la barca resta in acqua incustodita, bisogna garantirne il galleggiamento. Chiudere le prese a mare è d’obbligo, se sono datate e non si ha modo di sostituire i passascafi, c’è chi suggerisce di mettere dall’esterno i coni turafalle come protezione aggiuntiva. La sentina deve essere e rimanere asciutta. La pioggia spesso fa allagare le barche: verificare che tutti gli oblo’ o siano ermeticamente chiusi. Se l’albero è passante, va verificata la tenuta della cuffia. Uno straccio avvolto sull’albero sottocoperta può assorbire piccole infiltrazioni dalla mastra. Per chi ha motore con la linea d’asse, non devono esserci infiltrazioni dalla baderna. La pompa di sentina andrebbe lasciata armata, ma questo prevede comunque un impianto elettrico attivo e batterie che vanno mantenute cariche. In alternativa, esistono sensori remoti di allagamento abbastanza economici, che possono avvisarci per tempo, se dovesse entrare acqua a bordo.

Il ghiaccio è un possibile problema aggiuntivo, per le barche lasciate in acqua sui laghi. Ooltre all’antigelo negli impianti e nei tubi, non bisogna dimenticare che fenomeni come la galaverna possono formare molto ghiaccio sull’albero, e tale peso può inclinare o affondare le barche a vela più piccole.

L’ormeggio deve essere molto solido, almeno 4 punti, con cime o traversini di rispetto, e con le cime principali ammortizzate da molle o elastici. Parabordi a volontà. La vela di prua va ammainata dall’avvolgifiocco. I tendalini, lo sprayhood, le scotte e i bozzelli non necessari vanno rimossi. Il boma, specialmente se con vang a pistone, va solidamente fissato in coperta in modo che non possa oscillare. Gli arridatoi vanno lubrificati. Anche il salpa-ancora deve esser bel lavato dal sale, altrimenti si bloccherà alla prossima stagione. Gli winch vanno coperti, e i coperchi degli strumenti esterni vanno fissati con del nastro. Il solcometro/profondimetro va rimosso dal passascafo sostituendolo con l’apposito tappo.

Chiuse le valvole del carburante, il serbatoio del diesel si lascia pieno, con un additivo anti-morchie. Gli anodi sacrificali vanno verificati (immergendosi) e fatti sostituire da un sub se consumati. Autunno è un buon momento per fare il tagliando motore, cambiare l’olio, e introdurre l’antigelo nel circuito di raffreddamento. Per quanto riguarda l’impianto elettrico il punto debole son le batterie, che devono esser a piena carica, scollegate completamente o attaccate a un circuito o pannello solare di mantenimento. Mai lasciare la barca incustodita collegata in tensione alla banchina, il rischio corto-circuiti e incendi è sempre in agguato.

Ogni residuo di cibo o conserva va rimosso per scongiurare invasione di topi e insetti. Il frigo si lascia aperto. Per evitare di accumulare umidità, occorre garantire il ricircolo d’aria a bordo, per cui stipetti vuoti e armadietti aperti, cuscinerie e materassi rimossi o sollevati. I sacchetti con sali igroscopici vanno messi in ogni cabina. Una griglia di areazione sulla lama di accesso al tambuccio garantisce il ricircolo d’aria, ne esistono anche con ventole a energia solare. Spesso acqua dal vano doccia si infiltra e ristagna sotto il pagliolato. Oltre a sollevarlo, con una siringa e un tubicino infilato nei fori di biscia, si possono aspirare i residui d’acqua infiltrati nei madieri cavi. Un asciugacapelli messo sul freddo, è ottimo per pompare aria all’interno dei madieri, sempre attraverso un foro di biscia, per garantire una profonda asciugatura. Si può verificare l’effettiva circolazione dell’aria nei vari punti, tappando i vari fori di biscia: se circola aria, per effetto “flauto” la frequenza del rumore dell’asciugacapelli cambierà.


Le taniche e i tubi d’acqua dolce sono a rischio muschio e funghi, vanno disinfettate e asciugate completamente. Se è impossibile rimuovere tutta l’acqua dai tubi, conviene lasciare le taniche piene e usare le pastiglie antibatteriche e antigelo specifiche per la nautica (non usare cloro o candeggina, è corrosiva). Gli scarichi dei bagni vanno lavati con acqua dolce e disinfettati, particolare cura va spesa al lavaggio della la tanica delle acqua nere. L’aceto bianco di mele è ideale ed economico per rimuovere le incrostazioni di calcare. La pompa del wc del bagno va smontata e ingrassata con grasso alla vaselina o siliconico, e vanno sostituite le guarnizioni.

Per garantire lunga vita alle batterie di bordo durante i mesi freddi di rimessaggio, bisogna assicurarsi che non si scarichino mai oltre le specifiche indicate dal costruttore. Su una comune batteria AGM al piombo 12V ad esempio, un voltaggio misurato con un tester sui terminali con la batteria a riposo, intorno sotto ai 12.20V indica una batteria a meno del 30% e la necessità di una immediata ricarica. Una AGM carica si assesta tipicamente sopra i 12.80V. Ogni 15-20 giorni andrebbero collegate al caricabatterie, in alternativa un pannello solare può esser usato per la carica di mantenimento. Se è impossibile mantenere la carica, meglio caricare a pieno le batterie e poi scollegarle completamente dall’impianto, o addirittura rimuoverle, se le temperature invernali scendono spesso sotto lo zero.

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